Creonte

 

 

 

Commento al disegno di Maurizio “CREONTE” del 17/11/2007

Maurizio ieri alla riunione ci ha detto che durante la settimana non era ancora soddisfatto dell’elaborato offerto al gruppo, cioe` del disegno di “Antigone” del 20/10/07, e che avrebbe voluto disegnare anche “Polinice” per completare il suo lavoro, ma che poi, improvvisamente, in dieci minuti, ieri stesso, aveva ‘buttato giu`  a penna  “Creonte”, quello che vedete qui. Ha aggiunto poi: <Ma ora ne sono quasi pentito>.
Cominciamo ad esaminare il nuovo disegno e poi forse troveremo anche la ‘ragione’ del pentimento. Dalla data ancora ricaviamo il numero del Malkuth, il 10, il numero della personalita`, infatti 17+11+2007 = 2035 =2+3+5 = 10. Anche “Creonte” e` ovviamente un autoritratto.
La prima cosa che erompe dal disegno e` l’ira di Creonte. A Creonte avevamo attribuito il significato di “leone” con tutta la sua simbologia:  regalita`, fierezza, generosita`, orgoglio, superbia, prodigalita` ecc… Creonte, il personaggio di Sofocle si adira, ma a mandarlo su tutte le furie non sono certo le tre frasi tratte dal suo colloquio col figlio Emone che Maurizio ha collocato intorno alla sua figura a mo` di fumetti; nella tragedia, quando Creonte le pronuncia e` calmo e soddisfatto perché il figlio gli ha appena detto: “Padre, son tuo. Tu sei la mia guida, per me non c’e` nulla oltre la tua volonta`”. A quelle rassicuranti parole egli replica proclamando quella che e` la sua ‘legge’, che e` quella di tutti i padri, appunto  riassunta in quelle tre frasi. E` poco dopo, quando il figlio gli dice: “Sei mio padre, se no direi sei folle… e non mi vedrai mai piu`” e se ne va, che il Creonte di Sofocle raggiunge l’apice della sua ira. Dunque nel disegno di Maurizio tra le parole e l’immagine vi e` asincronia, anzi contraddizione. 
Invece probabilmente e` proprio la frase del figlio Emone “Padre, son tuo… ecc.”, che fa esporre pacatamente la ‘legge’ al padre Creonte sofocleo, quella che fa infuriare il Creonte-mauriziano; Il conflitto tra il padre Creonte e il figlio Emone interiori di Maurizio, esplode perché il figlio interiore di Maurizio non puo` ‘andarsene’ come quello sofocleo, e come tutti i figli in conflitto col padre, ma ‘deve’ convivere col padre interiore di Maurizio, la cui ‘legge’ e` racchiusa nelle tre frasi.
Notiamo nel disegno che le mani sembrano artigli, che il cappello di Creonte, simile ad una torre, ha 6 merli, che i denti visibili, simili a zanne, sono 6 e che la barba termina con 6 riccioli, Il Creonte Mauriziano e` un 666, il numero del ‘figlio’ dell’albero cabalistico, del Tiphereth capovolto sui tre livelli di coscienza fisico, astrale e mentale, e soprattutto  non e` un ‘padre irato, ma un ‘figlio’ irato.
Abbiamo chiesto a M. se nel disegno alle spalle del re c’e` la spalliera del trono o il vuoto, e ci ha risposto <c’e` la spalliera>. Ma non puo` essere perché gli uccelli disegnati sembrano volare in un cielo nuvoloso e la spalliera sembra piuttosto la ‘porta’ che permette di vederli in lontananza. La spalliera sarebbe una porta ‘chiusa’; se invece, come sembra, la porta e` ‘aperta’ e` piu` facile che dall’alto dal cielo, scenda il vento purificatore del mentale bianco, del Padre bianco, che plachi l’ira del “Creonte-figlio’, allora gli uccelli, 7, che sembrano sette M(-aurizi), sette moniti alla saggezza e alla prudenza, ne sarebbero i messaggeri.
Abbiamo cosi` esaminato la parte superiore del disegno, ora passiamo a quella inferiore.
Dal plesso solare in giu` Creonte e` composto da una specie di veste che gli copre bacino e gambe, il tutto ristretto tra due colonne. Se la parte superiore del corpo corrisponde al fuoco-aria, quella inferiore corrisponde all’acqua-terra. Quest’acqua-terra e` ‘compressa’ dai braccioli del trono del Re-Padre come da due argini robusti che la sacrificano, infatti non ci sono ginocchia poderose, ne` gambe muscolose, ne` piedi nudi calzati da sandali, che si sarebbero potuti immaginare in armonia con il busto possente; quella veste pare piuttosto un grembiule-gonna, che copre un’acqua-terra volutamente ridotta di forma e dimensioni. Forse in questa ‘compressione’ esercitata dal paterno fuoco-aria interiore di Maurizio sulla sua acqua-terra figlia interiore va ricercata la vera origine dell’ira del suo Creonte-figlio.

Forse il ‘pentimento’ di Maurizio dipende dal fatto che col suo disegno si e` lasciato sfuggire ‘troppo’, e che inavvertitamente  ha allentato di ‘poco’ la ‘compressione’…

Grazie. Franca Vascellari



Indietro