6 Personaggi in cerca
d'autore
(interpretazione di
Franca Vascellari)
Se p rendiamo in considerazione una "compagnia
teatrale" (come quella dell'inizio di questa commedia di Pirandello)composta da un capocomico (Daath), un direttore
di scena (Chesed), un suggeritore (Geburah), un primo attore (Tiphereth), un attore giovane (Netzach), una attrice giovane (Hod)
una prima attrice (Yesod) e tutte le comparse e i tecnici (Malkuth), possiamo, seguendo i suggerimenti sopra
specificati, porla comodamente sull'Albero Cabalistico ed allora la
commedia da loro rappresentata sviluppera' nel corso del suo
svolgersi i vari Archetipi illustrati dai vari "personaggi".
In questi
"Sei personaggi in cerca d' autore", teatro nel teatro, Pirandello pone una premessa innovativa e sconvolgnte: la necessita' del "personaggio", cioe' dell'Archetipo stesso di
irrompere nella realta' irreale del teatro per proclamare la sua"
Realta' Archetipale" e il suo "diritto" a "Essere", al di
la' della volonta' del suo autore e dei suoi interpreti (gli attori) e
poiche' la commedia e' sua, di Pirandello, questi Archetipi
prepotentemente irrompenti sono parte di lui e piu' precisamente quelle "ombre" della sua psiche piu' violentemente
ricacciate nel mondo dell'inconscio e li' trattenute e represse fino al
momento della loro materializzazione:
il Padre: il Rimorso
del pensiero, del sentimento e dell'azione sbagliata (Geburah nero);
la Madre: il Dolore, la sofferenza viscerale per la
totale mancanza di razionalita' e coscienza (Netzach nero);
la
Figliastra: la Vendetta, l' odio prima represso e poi reso palese
per la ineluttabilita' della sua "caduta" (Tiphereth nero);
il Figlio:
lo sdegno intellettuale dell' egoismo e della
incomprensione (Chesed nero);
il Giovinetto: lo Smarrimento e la
vergogna per la perdita della coscienza del suo giusto "posto"
(Hod nero);
la Sorellina: la Tenerezza di una "Luna" la cui poesia e
fioritura e' appassita prima di sbocciare (Yesod nero);
Madama
Pace: la concretizzazione del Male: la mercificazione dell' innocenza,
la corruzione dell'integrita', il guadagno illecito;
l' inganno spudorato, l' indifferenza spietata verso l' altro ecc.
Uno degli Alberi neri di Pirandello e' dunque qui,
offerto su un piatto d'argento artistico e accattivante, giustificato
dal Male dilagante della ns/ societa', che si attua
perche' siamo deboli (il Padre), incoscienti (la Madre), pieni di odio
(la Figliastra), egoisti (il Figlio). Per espiare
questo Male dilagante (Madama Pace, il nome e' provocatorio e antitetico
alla sua sostanza, dovrebbe chiamarsi Madama Guerra) il
nostro autore offre due capri espiatori: il Giovinetto e la Sorellina e
li pone in "Essere" come "Sacrificio", condanna e
punizione per se' e per noi tutti che ci identifichiamo con lui nella
sua opera… Ma… Noi? Che cosa possiamo "fare"? Possiamo
accettare il tutto o rifiutarlo… cambiarlo o trasformarlo… certo potremmo mutare, per esempio, il finale del
dramma, con il Figlio che accetta la nuova famiglia (la Madre e i
fratelli) e con la Figliastra che perdona il Padre… ma non lo
facciamo; per il momento ci accontentiamo di porre i "Sei personaggi" sull'Albero e ve li offriamo come frutti velenosi
da "Vedere" e non mangiare e ci sembra gia' sufficiente…
Grazie. F.V.
ALBERO CABALISTICO
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