BIANCANEVE E I SETTE NANI
(Interpretazione cabalistica di Franca Vascellari)

 

C’era una volta una principessa, il cui nome era Biancaneve; la regina, sua matrigna era gelosa di lei,  la vestiva di stracci e la faceva lavorare come sguattera.  Questa regina, in realta’ una strega, aveva uno specchio magico a cui tutti i giorni domandava: “Specchio, servo delle mie brame, chi e’ la piu’ bella del reame?” Il mago dello specchio, evocato, invariabilmente le rispondeva: “ O mia regina, sei tu la piu’ bella del reame! ”. Ma intanto Biancaneve crescendo era divenuta una giovinetta e avendo chiesto al “pozzo dei desideri” di poter incontrare l’amore,  era stata esaudita: le era apparso un principe su di un bianco cavallo che aveva dichiarato di amarla e di volerla sposare.
Quel giorno, alla solita domanda della regina, lo specchio aveva risposto : “Dal momento che sa d’essere amata, Biancaneve la piu’ bella e’ diventata”. La risposta aveva mandato la regina su tutte le furie, la sua gelosia era esplosa e subito aveva ordinato al suo servo cacciatore di condurre la principessa nel bosco e li’ ucciderla, riportandone indietro il cuore, chiuso in un cofanetto, come prova certa dell’avvenuto delitto.
Ora il servo e’ li’ con la principessa che, bella e innocente, parla con gli uccellini ed e’ felice e innamorata... egli non ha il coraggio di ucciderla. Le chiede perdono e le raccomanda di fuggire il piu’ lontano possibile; alla crudele regina portera’ il cuore di un cinghiale catturato.
Si fa notte e la povera principessa, disperata, vive tutti i suoi terrori: fugge terrorizzata dalle ombre del bosco e dai suoi abitanti, cade nel ruscello, si rialza, fugge inseguita dal vento e dal mistero; solo a giorno, con l’aiuto degli abitanti del bosco, lepri, cerbiatti, uccelletti, scoiattoli ecc.., con cui puo’ comunicare, riesce a trovare un rifugio per ripararsi: e’ la casetta dei sette nani.
Biancaneve crede che la piccola casa sia l’abitazione di sette bambini  perche’  vi sono sette lettini molto piccoli,  ma soprattutto crede che i bimbi siano senza mamma perche’ tutto e’ sporco e in disordine; decide pertanto, con l’aiuto degli amici del bosco, di spolverare, lavare e rassettare la casetta e anche di preparare una buona cena; poi, stanca di tante emozioni e tanto lavoro, si sdraia su tre dei sette lettini e si addormenta.
Alle cinque della sera i sette nani che hanno lavorato nella miniera di diamanti e oro per tutto il giorno, stanchi e affamati tornano a casa e ... trovando tanti cambiamenti, pensano che la loro casetta sia stata occupata  da un mostro, ma quando il “mostro” si sveglia, ecco che riconoscono la principessa Biancaneve e l’accolgono contenti, solo Brontolo, il brontolone dei sette, all’inizio e’ contrario, ma poi cede anche lui.  Ed ecco i nomi degli altri sei nani: Dotto,  Gongolo, Eolo, Mammolo, Pisolo, Cucciolo. Biancaneve riesce subito a farsi amare dai sette gnomi e anche a renderli puliti e ordinati, perche’ e’diventata la loro mamma: insieme trascorrono la serata tra balli e canti.
Intanto la regina ha saputo dal mago dello specchio dell’inganno del cacciatore e medita vendetta. Scende nei sotterranei della reggia e li’, consultati i libri della magia, prepara il filtro che la trasformera’ in una vecchia, infatti andra’ lei stessa nel bosco, sotto mentite spoglie, ad uccidere la rivale. Ed ecco gli ingredienti per il sortilegio: 1) polvere di mummia per invecchiare; 2) nero della notte per tingere le vesti; 3) risata di strega per arrochire la voce; 4) urlo di terrore per imbiancare i capelli; 5) turbine di vento per agitare l’odio; 6) schianto di folgore per mescolare il tutto. La regina  beve la magica pozione e diventa un orribile vecchia strega. Sempre col libro dei sortilegi ora la vecchia prepara il frutto velenoso che fara’ morire Biancaneve: una mela stregata: “ne basta un solo assaggio e gli occhi della vittima si chiuderanno per sempre in un sonno mortale”;  nel libro e’ scritto anche: “solo il primo bacio d’amore potra’ richiamare in vita la poverina”, ma la strega e’ sicura che, trovandola senza vita, i nani la seppelliranno. Nella notte lascia il castello per la loro casetta.
E’ l’alba, i sette gnomi, dopo aver raccomandato a Biancaneve di non aprire a nessuno,  partono per recarsi a lavoro. Arriva la strega e, fingendosi malata e bisognosa di cure, si fa accogliere da Biancaneve, poi le offre la mela stregata e la fanciulla convinta dalla vecchia che la mela esaudisca i desideri d’amore, la morde e muore. Intanto gli amici del bosco sono andati ad avvertire i sette nani che la loro protetta e’ in pericolo; ma e’ troppo tardi: la strega ha gia’ compiuto il misfatto ed ora fugge inseguita dai sette nani... pero’, mentre sta per schiacciarli con un grosso masso, viene colpita da un fulmine e muore. I sette nani tuttavia non seppelliscono Biancaneve; preparano per la principessa un’urna di cristallo e oro e la vegliano in continuazione.
Il principe che aveva dichiarato il suo amore a Biancaneve e non aveva mai cessato di cercarla, ne sente parlare e arriva sul suo cavallo bianco... quando la vede, si china su di lei e la bacia. Il miracolo si compie: la principessa si sveglia e ...vissero tutti felici e contenti per sempre.

 

 

 

Biancaneve e i sette nani interpretazione di Franca Vascellari

Questa favola dei fratelli Grimm che Walt Disney ha reso meravigliosamente nella sua versione cinematografica (e’ stato il suo primo cartone animatato lungometraggio, realizzato nel 1937), puo’ benissimo, come tante altre fiabe, essere interpretato come viaggio iniziatico, processo di individuazione o percorso di sviluppo interiore o spirituale. La partenza e’ una situazione di “perduta felicita’ o Paradiso perduto”, qui in particolare “manca” il  Re Padre,  la Regina e’ una matrigna  potente e cattiva, con al suo servizio un “servo-specchio-mago” che conosce tutto cio’ che accade nel “reame” e la Principessa, la protagonista della storia, e’ vestita di stracci e costretta a lavorare come sguattera.
Ora cominciamo a domandarci quali componenti della personalita’ possano esssere rappresentati da tali personaggi: se il “reame” o Regno, corisponde alla stessa personalita’ in Assiah o mondo fisico, lo specchio-mago che “sa tutto del reame” non puo’ che essere la mente, che interrogata risponde allle domande della Regina, sua padrona o psiche al nero, volta agli interessi egoistici e materialistici: ambizione, invidia, gelosia, odio, desiderio di potere, avidita’ ecc., la Regina ed il suo specchio-mago non possono che rappresentare i mondi di Yetzirah e Briah capovolti, le qelipoth, bucce o scorie che imprigionano la Divina Shekinah (la Principessa) e ostacolano la sua unione con  Principe, nella sephirah Daath o Coscienza. La Principessa  rappresenta dunque l’elemento acqueo o lunare che deve incontrare il suo complementare elemento igneo o solare, cioe’ il Principe e in tal senso la Principessa risulta essere Yesod, il centro della ricerca  e della risalita dell’Albero cabalistico e il Principe, Tiphereth, il centro dell’Amore e della Realizzazione. Il “pozzo dei desideri” e’ la possibilita’ che ha la Luna di specchiarsi nel suo elemento, la Terra-Acqua, e cosi’ conoscersi e conoscere la necessita’ di completarsi nel Sole, nell’Aria- Fuoco. Biancaneve, che significa “acqua cristallizzata purissima e luminosa”, essendo costretta a lavorare come sguattera nel castello paterno, trova il suo riscatto nell’umile lavoro di purificazione (lavare le scale del palazzo); e’ questa umilta’ che  le permette di “vedere” nel pozzo dei desideri l’Amore che le e’ destinato. A questo punto scatta la lotta tra il Bene e il male,  tra le Sephiroth e le qelipoth: e’ il momento della Verita’, della lotta per la sopravvivenza della “Regina nera” che comanda di uccidere la  Bianca-Principessa, ma il cacciatore-carnefice-servo viene invece commosso dalla bellezza innocente della sua vittima e tradisce la Regina. In realta’ egli e’ un “servo”, una forza a servizio del piano fisico, un cacciatore, cioe’ colui che procura il cibo per l’organismo e “serve” chi lo comanda o lo influenza piu’ da vicino, prima la Regina, Yesod nero, poi la Principessa, Yesod bianco. Anche gli “amici del bosco”, che si oppongono ai “nemici del bosco” ( quelli che hanno terrorizzato Biancaneve durante la notte  della disperazione) sono energie del piano fisico a favore dell’Albero bianco e infatti sono loro,  uccelletti, cerbiatti, scoiattoli  ecc. (tutti “cibo” per il piano astrale e mentale) che conducono la Principessa alla casetta dei sette nani. Che cosa rappresentano dunque i “sette Nani”e la loro casetta che e’ al dila’ delle “sette cascate”? Sappiamo dalla tradizione celtica che i “nani” o elfi  sono gli “elementali” della terra, cioe’ i “guardiani”  delle forze terrestri: custodiscono e lavorano l’oro e le pietre preziose,  questi in particolare sono “buoni” anche se disordinati e poco amanti della pulizia... sono i sette nani di Biancaneve; e’ lei che deve tenerli in ordine, rassettare la loro casa e preparare loro la “cena” e Biancaneve lo fa e anche bene e riesce a farsi amare da loro. Consideriamo i vari nomi: Dotto e’ saggio, Gongolo sa gioire,  Eolo sa soffiare, Brontolo sa brontolare,  Mammolo profumare,  Pisolo riposare e Cucciolo sa far tenerezza. Queste sono tutte qualita’ che la “Principessa ha sviluppato” nel corso della sua vita e che ora la proteggono nel momento del pericolo. La casetta  aldila’ delle “sette cascate”, e’ il “luogo” della protezione e della “prova” e li’ Biancaneve sarebbe al sicuro se, obbedendo alle raccomandazioni di Dotto non aprisse la porta a nessuno.
Ma torniamo all’infuriata Regina: fallito il tentativo di far uccidere la rivale dal servo, ora e’ lei stessa che si occupa dell’impresa e per farlo si “trasforma” in se stessa: una vecchia strega megera. I sei elementi che compongono la pozione magica si contrappongono, insieme alla mela stregata, settimo elemento, alle sette qualita’ positive dei Nani: la polvere di mummia e’ la negativita’ di Dotto; il nero della notte la negativita’ di Brontolo, la risata di strega quella di Gongolo, l’urlo di terrore quella di Pisolo, il turbine di vento quella di Eolo,  lo schianto di folgore quella di Cucciolo e infine la mela avvelenata, quella di Mammolo...
Appena i nani si sono allontanati la strega arriva e con l’inganno induce Biancaneve ad aprire la porta che avrebbe dovuto  restare chiusa. Quando la vigilanza viene meno il male ha il sopravvento e rischia di uccidere il Bene che e’ in noi e l’Anima (la Principessa) si addormenta e par morta, ma se c’e stato l’incontro con lo Spirito (il Principe), Questo Stesso verra’ a cercare la sua Principessa e il bacio d’Amore risvegliera’ l’Amata,  e allora, finalmente, morta la strega, si celebreranno le Regali Nozze, per sempre. Grazie. F.V.

 

 

 

ALBERO CABALISTICO



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