SOGNO DI UNA NOTTE DI
MEZZA ESTATE
(Interpretazione cabalistica di Franca Vascellari)
Cominciamo col prendere in
considerazione il titolo della commedia di Shakespeare: “Sogno” e’ una
realta’ onirica [Yetziratica] che proviene dall’inconscio ma che deve
dare dei messaggi all’io dello stato di veglia [Assianico] per
indirizzarlo verso il suo cammino spirituale, verso l’Io Sono [Daath].
“Di mezza estate” ricorda tanto il “Nel mezzo del cammin di nostra vita”
di Dante. Se Shakespeare (1564 – 1616) ha scritto il “Sogno” circa nel
1595, doveva avere circa 30 anni, la mezza estate della sua vita, e con
il suo “Sogno” non poteva che fare il “punto della situazione”, per
scoprire quanto cammino ci fosse ancora da percorrere.
La parte “attiva” del suo mondo mentale, Teseo, [l’eroe mitico che e’
uscito dal labirinto delle sue passioni, un iniziato che percorre il
Sentiero del Risveglio spirituale] a cui abbiamo attribuito la Sephirah
Chesed, vuole unirsi ad Ippolita [la regina delle Amazzoni, colei che ha
domato i cavalli delle sensazioni] a cui abbiamo assegnato Geburah; ma
egli l’ha vinta con la forza della spada ed ora ha deciso di sposarla;
essa e’ diventata passiva come si conviene, ma e’ stata “domata”? [cf.
il commento del film “La bisbetica domata”] No di certo, almeno non del
tutto [nel film di Hoffman essa appare contrariata, triste, offesa
ecc.]. In effetti la parte ricettiva mentale di questo Albero
cabalistico “sa di essere stata violentata” e nei quattro giorni che
mancano al matrimonio procurera’ a diversi livelli: ribellioni,
opposizioni, contrasti; questi sono rappresentati dalla disobbedienza di
Ermia e dai pasticci combinati da Puck, centro di Yesod,[ che gioca tiri
birboni o offre dolci visioni], folletto a servizio di Oberon, re del
mondo astrale[Netzach], anche lui al momento squilibrato, perche’ in
lite con Titania, sua controparte femminile, regina delle fate, Hod.
Anche qui notiamo il contrasto e la contrapposizione tra le due colonne
dell’Albero: la parte femminile e’ ribelle, non vuole cedere il “paggio”
[forza astrale necessaria per la risalita della Shekinah e lo sviluppo
della colonna centrale [notiamo che nel film il “paggio” e’ raffigurato
simile a Krisna fanciullo della tradizione indiana e Krisna rappresenta
la Coscienza]. Titania evita il congiungimento amoroso con Oberon, e’
quindi punita da lui, ma anche autopunita e costretta per mezzo di un
sortilegio ad unirsi con il centro piu’ basso, Malkuth, cioe’ Botton
[che vuol dire anche fondo]. Titania innamorata per castigo di Botton
rappresenta la Shekinah che scende in Malkuth e ne resta
prigioniera….fino a che, passata la notte delle illusioni e degli
incantesimi, Oberon si commuove , scioglie la malia , e tornata la
“Luce”, ristabilisce l’equilibrio dell’Albero: Puck restituisce a
Lisandro Ermia, e a Demetrio, Elena, le loro controparti femminili.
Ma quale e’ stata la causa di questa “caduta”? L’origine va ricercata
in Egeo [nella mitologia, padre di Teseo, e nella commedia padre di
Ermia: egli e’ un padre senza “cuore” [l’Albero, e’ dunque manchevole
in Tiphereth], Egeo [e’ l’ego] che crede di possedere Ermia [Hermes =
Mercurio filosofico] e non vuol riconoscere che Ermia e’ la Vita stessa
ed e’ “Sua” del Se’. Shakespeare si riconosce “mancante” in Tiphereth ma
alla fine pone un rimedio a tale mancanza per mezzo dello stesso Bottom,
il guitto, che attraverso la metamorfosi in asino [v. L’Asino d’oro di
Apuleio] viene a conoscere i “Misteri” ed e’ in grado di far realizzare
a tutto l’Albero una catarsi rigenerativa per mezzo della morte
drammatico-grottesca di “Piramo e Tisbe”. Il Sacrificio [Tiphereth] dei
due amanti recuperera’ l’energia di cui necessitano Teseo e Ippolita per
unirsi e perdonarsi.
La commedia termina con quattro matrimoni[ le due colonne armonizzate] e
una illuminazione: Bottom, Shakespeare, sa di aver sognato
l’Incredibile, e “sa” che e’ Realta’; questo gli basta per continuare a
vivere la sua vita di guitto. Sapere per esperienza diretta che la vita
e’ “sogno” e che la Vita “sognata” e’ Realta’ e’ quanto di piu’
reintegrativo si possa raggiungere in vita e Bottom, Shakespeare, lo “sa
“ in una “notte” di mezza estate.
Grazie. F.V.
ALBERO CABALISTICO
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