Il berretto a sonagli
(Interpretazione Cabalistica)
Ritroviamo qui l’amaro umorismo di Pirandello per cui l’unica persona
che dice la verita’, la Signora Beatrice, quella onesta che vorrebbe
giustizia e viene considerata “pazza”, alla fine deve farsi ricoverare
in manicomio per evitare la tragedia. “Niente ci vuole a fare la
pazza, creda a me! Glielo insegno io come si fa. Basta che lei si metta
a gridare in faccia a tutti la verita’. Nessuno ci crede, e tutti la
prendono per pazza”! Cosi’ infatti consiglia e impone il sig.
Ciampa alla signora per salvare il suo “pupo” messo alla corda... Come
al solito Pirandello vuol dimostrarci che noi non siamo noi stessi ma i
“pupi” che gli altri ci fanno comparire e che siamo obbligati a
sostenere i “ruoli” assegnatici dalla societa’ ( il marito adultero e
la moglie tradita, il becco e la sgualdrina, la madre di buona famiglia
e il fratello bellimbusto, la serva fedele, la traffichina equivoca e il
funzionario politico ecc. ecc.). Ma quando tutti questi pupi diventano
parte di noi perche’ li abbiamo interiorizzati, come giustifichiamo il
loro comportamento? Come possiamo accettarli e perdonarli? Solo
considerando la commedia immaginata, il “sogno” di Pirandello, come un
nostro sogno in cui noi stessi ci identifichiamo con l’autore e i suoi
personaggi, prima costretti ad agire secondo il copione comune, poi
decisi a inventarci un finale diverso se non vogliamo subire il
“manicomio”. Quando il marito tradisce la moglie e la moglie tradisce il
marito e i parenti o gli amici vogliono aggiustare tutto senza
cambiare nulla, si raggiunge la vera follia; in apparenza sembra di
aver risolto il problema, e infatti sarebbe comodo risolverlo cosi’, ma
non si puo’. E’ questo il significato della risata finale di Ciampa.
Iniziamo col notare che il “padrone di casa” non c’e’ e non compare
nella commedia, se ne parla e non certo a suo merito. Il suo nome e’
cav. Fiorica (= casa dei fiori) e invece di prendersi cura e far
“fiorire” la sua donna Beatrice (= che rende beato) la tradisce con
Nina (da Annina, che da’ grazia, ma piccola) Ciampa (da inciampare, che
inciampa, che barcolla). Il marito di questa invece e’ detto solo
Ciampa, cioe’ “intralcio”, proprio perche’ ha come moglie una donna
giovane, bella e sgualdrina. Egli, dovendo dividere con un altro la sua
donna, ha sviluppato la razionalita’ in modo quasi ossessivo, infatti
questo significa “becco” o cornuto: la mente in lui non ha sviluppato
l’Unicorno, (Daath), ma una duplice potenza maschile, dovuta al fatto
che la sua anima o Luna ha due Soli...di cui uno leggittimo, l’altro
illeggittimo e falso (nero). Inoltre la sua teoria sulla manovrabilita’
delle tre “corde” come di orologio che abbiamo sulla fronte, risulta
essere possibile solo per chi e’ estremamente razionale ed ha represso
ogni sentimento. Beatrice invece, la padrona di casa, si e’ fatta
consigliare male dalla Saracena (= infedele) pur avendo per serva Fana
(da Stefania = corona) di cui non ha seguito i buoni suggerimenti; la
madre Assunta (= presa su) e il fratello Fifi’ (= da Giuseppe=
accrescere) apparentemente positivi, sono contro di lei per egoismo, la
rifiutano per non doversela riprendere in casa. Anche il delegato Spano’
(= che ha guastato il pane di terra alla vite-pianta o il filo alla
vite-chiodo) le e’ contro per solidarieta’ col cav. Fiorica. Questo
Albero e’ tutto scordato e non puo’ che produrre disarmonia; nel suo
disordine pero’ ha la grande potenzialita’ della restaurazione: le
tre corde di Ciampa fanno pensare ai tre “Guna” della Bhagavad Gita (
v. commento alla B. Gita cap. 14, 5-15), i tre attributi prodotti da
Prakriti: Sattva, Rajas e Tamas. La corda di destra, quella “seria”
possiamo farla corrispondere a Sattva che vincola con la Sapienza e con
il bene, quella centrale, la “civile” a Rajas, che vincola con
l’attaccamento e con l’azione; quella di sinistra, la “pazza” con Tamas,
che vincola con la negligenza e il peccato o male. In questa ottica
Ciampa-Pirandello risulta essere il mentale razionale “bianco” che
“vede” la situazione, sa come rettificarla, ma per la debolezza di
Beatrice-Nina, le sue componenti femminili, energie-astrali, non e’ in
grado di governarla perche’ esse sono entrambe mal disposte, l’una per
un verso (e’ gelosa), l’altra per un altro (e’ lussuriosa) e le sue
componenti maschili sono ugualmente disordinate: il cav. Fiorica e’ in
relazione con un centro che non e’ il suo reciproco ed interagente (la
moglie), ma con uno inferiore e non suo... Fifi’ e’ fatuo e
superficiale ed egoista, Spano’ e’ adulatore e bugiardo... per
riarmonizzare questo Albero si dovrebbe rettificare alla base il
comportamento di Beatrice, che invece di girare la corda pazza,
dovrebbe girare la corda seria, parlare seriamente a Ciampa e a Nina
allontanandoli, facendo tornare a se’ il cav. Fiorica e allora
l’Albero tornerebbe Albero di Vita. Ciampa-Pirandello ha “visto” tutto
questo, ma non lo ha fatto realizzare ai suoi “pupi”, noi possiamo solo
prenderne atto e “compatire” quell’orribile risata, risata di rabbia,
di selvaggio piacere e di disperazione ad un tempo.
Grazie. F.V.
ALBERO CABALISTICO
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