Un meteorologo, accompagnato da un produttore (una bellissima
ragazza) ed un operatore-autista, come tutti gli anni, viene inviato dalla
direzione dellemittente televisiva presso cui lavora, in una cittadina
ove si svolge la festa della marmotta. Se lanimaletto scorgerà
unombra
linverno si protrarrà ancora per tre settimane, viceversa, il tempo
sarà primaverile. I tre appena arrivano vanno in albergo. Il mattino
dopo, alle
sei in punto, il nostro eploratore dei cieli viene risvegliato da una radio
sveglia che annuncia che quello è il giorno della marmotta e tutti sono
invitati a partecipare alla festa- pronostico. In unatmosfera di semplicità
paesana viene tirato fuori da una cassetta di legno il simpatico animale,
mentre i tre fanno il loro servizio. Gli addetti ai lavori del pronostico, dopo
aver osservato la marmotta, non hanno dubbi: ha visto
un ombra e pertanto linverno continuerà. Phil, il nostro
giornalista tempologo, ci ride sopra, perchè il giorno prima aveva fatto
le sue brave
previsioni di bel tempo, e finito il servizio impone ai due un immediato rientro
in sede. Dopo aver percorso qualche chilometro unimprovvisa
bufera di neve li costringe a tornare indietro. Il nostro amico riprende la
camera della stessa pensione e va a dormire convintissimo di ripartire
lindomani. Il giorno dopo, alle sei in punto, la radiosveglia si mette
in moto, solo che, stranamente, ripete le stesse cose del giorno prima:
quello è il giorno della marmotta e tutti sono invitati alla festa. Dapprima
Phil crede che si tratti "del nastro di ieri", ma appena esce dalla
stanza incontra le stesse persone del giorno prima, negli stessi posti mentre
ripetono le stesse azioni del giorno appena passato. Per la strada gli
succede la stessa cosa, ed in fine si troverà a dover rifare il servizio
televisivo per la seconda volta. Ebbene, da qual momento, il nostro
marmotto (Phil é anche il nome della marmotta) vivrà uno dopo
laltro parecchi giorni della marmotta. Questa é la trama che simbolicamente
può essere interpretata in mille modi. Noi pensiamo questo. La Vita Universale,
"lAmor che move il sole e laltre stelle", lUno increato
si é
frantumato in mille voci per creare un coro armonico di separate apparenze che
cantassero la Sua Unità. La cosa é andata bene per un po,
fino a quando qualche corista si é scordata la parte ed ha capito che
quello non era un coro, ma un campo di battaglia: uno contro tutti gli altri.
Ora, per poter combattere bisogna essere potenti, come dei re. Ecco quindi che
Phil, che é un fuori coro, fa della sua miseria (il distacco
dallUno) il suo trono. Il suo dio si chiama io e tutti gli si devono inchinare
ossequiosi. Un piccolo tiranno é nato, piccolo perché a mala pena
riesce a tenere unite le parti del suo corpo e della sua mente, tiranno perché
pre-potente, cioé potente prima di tutti e più di tutti. Phil
é uno di
quei poveretti che ricominciano sempre da capo: tutte le mattine la radiosveglia
annuncia loro, in una magnifica allegoria, la festa della
marmotta con visione di ombra e prolungamento dinverno; come a dire: finché
guarderai la tua ombra anziché la luce che la provoca, vivrai
nella bufera.Ma loro niente, guarderanno sempre a terra nella speranza di vedere
lombra della corona che pateticamente si sono messi in testa
. A questi reucci non va bene niente e nessuno, sono acidi arroganti; non riescono
a conoscere le persone perché non sanno amare nemmeno se
stessi (conoscere vuol dire amare). Ecco dunque che il nostro acchiappanuvole,
dapprima sarrabbia per non riuscire a lasciare quella topaia di
paese; poi prende lassurda situazione come un gioco; dopo comincia ad
accorgersi che oltre a lui cé un intero mondo di persone degne
del
massimo rispetto; infine le ama. E il momento di innamorarsi: gli é
nato dentro lamore e può, deve legarlo ad altro amore, per formare
AMORE, e ciò accadrà con la complicità della sua collega.
Solo allora il nostro simpatico amico riuscirà a superare il giorno della
marmotta,
diverrà umile. E proprio sul terreno dellumiltà che
nascono i fiori dellamore, ed il loro profumo si chiama compassione, carità.
Grazie. Nat.