Lodio di due famiglie nobili nella
Verona medievale e alla base e quindi il protagonista della romantica
tragedia shakesperiana. Se esso e
lamore capovolto, il Tiphereth nero dellalbero della morte in opposizione
al Tiphereth bianco dellAlbero della vita, la sua trasmutazione
o recupero potra essere solo provocato dallamore sacrificale germogliato
inaspettatamente dai suoi stessi rami. Consideriamo pertanto
"Romeo e Giulietta" di Shakespeare, rivisitato da Zeffirelli nel film
del 1968 come un albero cabalistico di qelipoth in cui i vari personaggi
cooperano tutti con i loro egoismi e vizi e violenze al "sacrificio"
dei nuovi germogli, appunto i due ragazzi innamorati dellAmore, potati
affinche lAlbero tutto possa rigenerarsi. In questo albero cabalistico
al nero attribuiamo alla citta di Verona il piano fisico [Assiah]; il
Principe, la personalita, e costituita dalle due famiglie rivali:
ai Montecchi diamo il mondo mentale [Briah] e ai Capuleti il mondo astrale
[Yetzirah]; figlio dei Montecchi e Romeo, figlia dei Capuleti e
Giuletta. Questi due mondi, ognuno ricco e pieno di energie, sono in
continua guerra fra loro per la supremazia, il prestigio, il fasto; la minima
occasione di contrasto tra i padroni o tra i parenti o i servi, crea
motivo di lotta e di spargimento di sangue [inutile spreco di energie]. Il Signore
della citta, il Principe, la personalita, non sa come gestire
la situazione, minaccia tutti di gravi pene, ma in realta si sente impotente
[viene in mente il cieco re Dritrarasthra del Mahabharata, ma
qui non ce Krishna a guidare la giusta e legittima guerra]
e
a muovere le fila della storia sara il frate Lorenzo, un mentale ingegnoso
e
fantasioso, un po incosciente e superficiale, che combina il matrimonio
irregolare e prematuro dei due giovani, facilita la consumazione
delle nozze e architetta un piano di "salvezza" contorto e sfortunato
[fuga e ritorno di Romeo, finta morte di Giulietta, ecc.] che si risolvera
nella tragedia finale. Ma a chi attribuire la causa della disgrazia dei due
giovani? Possiamo dire che lartefice del dramma e Mercuzio,
mentale razionale dellalbero: inquieto, insoddisfatto, furbo, serpentino,
caustico, arrabbiato, che "vuole" il sangue di Tebaldo [astrale
superiore dellAlbero], borioso, prepotente e supponente: entrambi moriranno
a causa di Romeo, Mercuzio per mano di Tebaldo, e Tebaldo
per mano di Romeo, accecato dal desiderio di vendetta. Altro personaggio secondario
ma di grande rilievo e la Balia, quasi piu madre
della madre di Giulietta, a cui abbiamo attribuito lastrale inferiore
dellAlbero, tutta sensualita e passionalita, che favorisce
e spinge e
gode dellavventura amorosa di Giulietta; Balia che, invece di consigliare
la prudenza, il pudore e lonesta, incita la figlioccia al matrimonio
utilitaristico con Paride, il pretendente scelto dal Padre, matrimonio che la
renderebbe fedifrega e adultera. Giulietta, seguendo i consigli del
frate Lorenzo, beve la pozione magica e finge di morire
Romeo alla vista
della sua Giulietta senza vita, si uccide col veleno e Giulietta
rinvenuta, alla vista di Romeo morto si suicida col suo pugnale. Al Principe
di Verona e ai parenti dei due giovani non resta che meditare sul
fatto che odiarsi genera morte e impararlo significa sacrificare il meglio di
se stessi
Quando Sole e Luna si sono spenti in noi che altro
resta se non piangere? Cosi insegnava Shakespeare nel 1595
. Grazie.
F.V.