EMPEDOCLE
Io vengo d'Agrigento e sono pitagorico, scienziato e pure mistico. M'aggiro come un Dio In mezzo agli uomini. Io per la lava ho un
debole, stravedo per Retorica
e
pure per Metafora. Non c'è nascita, vi dice Empedocle. È il divenente solo
apparente. Nel divenire cosmico, Philia e Neikos -Amore, dico, e Odio - metà di ciclo prendono: se il primo si dilata, costringe l'altro
all'angolo, cercando la vittoria. I quattro elementi Si saldano e rompono
In giri perfetti. Adesso ascoltate pazienti
la fiaba. Era Amicizia signora del
mondo: gli uomini amavan le
bestie e le bestie amavano gli
uomini. Poi nacque, odioso, l'
Odio e le Sciagure Con mille sacrifici
ricambiati, per via della
metempsicosi. Morale della favola, si torna all'Amicizia ed
all'Amore, purificando bene e a fondo
il cuore. In ultimo, un segreto: sappiate che il Divino è solo Mente Sacra che scorre per il tutto con agili pensieri. |