Riflessioni di Giorgio Rollo sul “Tao Te Ching” Aforisma Decimo
“Sai serbar uno l'anima ed il corpo
Si ritiene che l'anima presieda alle attività psichiche, mentali
e corporali, pertanto giusta la lezione dello Stagirita, essa appartiene
agli enti intermedi come ad esempio il numero. E' dunque un'ente
composto, un misto di sostanza e intelligibile.
“Lo specchio buio l'hai tu reso limpido,
La nostra facoltà psico-emotiva è come uno specchio:
l'immaginazione, la fantasia ed il sogno compongono questo nostro
subconscio; la mente, facoltà raziocinante ed intuitiva, è il panno con
il quale rendiamo terso lo specchio per vedere in esso chiaramente.
“Governi, ami la gente: non forzando?”
Quando si usa il termine “gente” si comprendono tutte le
categorie di persone: dall'aristocratico al plebeo, dal malfattore alla
persona onesta, dal povero al ricco, insomma con questa espressione si
racchiude l'insieme del genere umano. Da questo si evince che il Saggio
deve volare alto ed adunare in un medesimo sentimento senza parzialità
tutte le persone: accogliere con il medesimo spirito sia i loro difetti
come le loro virtù. Come dice il vangelo”... (Dio) fa piovere sui giusti
e sugli ingiusti”. (Matteo 5, 45) Il saggio deve avere la medesima
attitudine della Somma Perfezione.
“Al chiudersi e all'aprirsi dei battenti
L'alternarsi della buona e cattiva sorte nella vita di ciascuna
persona è come un chiudersi ad aprirsi dei battenti di una finestra.
Essa dipende in parte dal capriccio della Fortuna che regge le sorti
dell'umana esistenza. Gli antichi rappresentavano la Fortuna come una
giovane bendata che elargisce i suoi favori alla cieca.
“E, pur tutto vedendo e conoscendo,
L'uomo nella misura in cui accresce il suo sapere diminuisce il
suo egocentrismo. Più una persona vede e conosce, più il detto socratico
gli ritorna in mente: “il sapere di non sapere”, che è frutto di
compiuta conoscenza umana.
“Allevi bene il popolo e lo sfami,
Il primo dovere dei genitori nei riguardi della loro prole in
tenera età e quello di assicurare ad essi il necessario sostentamento
alimentare. Così il Sovrano come un buon padre di famiglia deve
provvedere alle necessità dei suoi sudditi. Ma in questo compito è
racchiuso lo stesso insegnamento che il buon senso dovrebbe dettare ad
un genitore, ossia non considerare come propria proprietà i figli ma
concedere ad essi la libertà. Allo stesso modo di un buon padre di
famiglia il Sovrano è chiamato a dare libertà ai suoi sudditi. E dunque
non trattarli come schiavi bensì come collaboratori dove il Sovrano è il
primo funzionari dello Stato, che oltre agli onori ha il più grande
onere, quello di essere responsabile del buon andamento di tutto il
paese nei confronti del suo popolo in terra e della giustizia divina
dopo morte.
“Agisci senza nulla ricavare;
Agire senza il proprio tornaconto è di persona che abbia
raggiunta una certa qual atarassia. Ovvero di un individuo che non opera
di amore mercenario ossia alla ricerca del proprio utile materiale, ma
di una persona che opera di amore oblativo: di persona libera e signora
di se stessa. Solo chi è riuscito ad avere la signoria su di sé agisce
in modo gratuito poiché egli ha ottenuto la padronanza su se stesso,
domando L'io inferiore animale a vantaggio dell'Io Superiore Spirituale.
In un linguaggio religioso si direbbe che ha spodestato l'uomo per farvi
regnare Dio. |