Riflessioni di Giorgio Rollo sul “Tao Te Ching” Aforisma Quattordicesimo
“Non la vedi, se guardi: non ha tinta.
I sensi della vista, dell'udito e del tatto non percepiscono la
Via, ne rimangono esclusi però l'olfatto ed il gusto. Sensi prettamente
intuitivi, poiché sia l'olfatto come il gusto vengono elaborati nella
parte più profonda dell'intelletto, e sono tra quelli più difficili da
impadronirsene. Bisogna percorrere una strada iniziatica particolarmente
impervia per giungere a dominare il senso dell'olfatto e quello del
gusto.
L'esame da condurre è con l'olfatto ed il gusto, in quanto esame
del comportamento, poiché gli altri sensi appartengono al regno delle
forme e si confondono in uno, dove la luce si mescola al suono ed il
suono alla forma plastica. Oggi con le attuali scoperte scientifiche
sappiamo che tutto si fonde nell'energia. Poiché udito e visione sono
suono e luce, ed entrambi viaggiano assieme su di un medesimo
conduttore, dove la materia della forma che vediamo e tocchiamo
rappresenta un condensato di energia.
“Sorge e non splende; cala e non è buia;
Il profumo dell'incenso che (come l'anima) può essere paragonato
alla Via, sale e non brilla, vive e non è buio, poiché il fumo
dell'incenso ha una sua propria coloritura e si sdipana nei diversi
campi dell'atmosfera circostante.
“E' nominata forma senza forma
L'incenso, quando si propaga nell'atmosfera acquista una forma,
pur tuttavia essa è una forma labile, non densa che si può attraversare,
dunque: “forma senza forma”, come quella della Via. “Abbuiamento! Vien così chiamata”.
Anche il senso dell'olfatto, ovvero la percezione che si
risveglia nella mente alla presenza di qualsiasi odore è buia perché
senza immagine e senza luce.
“Se l'incontri, il davanti non ne vedi,
L'Essenza della Via, che è l'Uno, non ha davanti a Sè nulla
(futuro), poiché Esso è il principio, e come principio assoluto non ha
inizio, Esso ab aeterno pronuncia Se-Stesso, ed in questo Suo
Pronunciarsi ha inizio nella Remota Cella dell'Incondizionato Essente la
Vita. Non ha neppure il didietro (passato), poiché è un presente
Essente, e in quale tale è, sub specie aeternitatis, un Presente Stante
senza fine.
“Se ti attieni alla Via, che è sazia d'anni,
Il transeunte che è il presente dell'uomo, si può affrontare
solo avendo gli occhi rivolti alle Realtà Imperiture.
“Saper l'inizio: è il filo della Via”.
Aver chiaro l'incipit è come dice il proverbio: “Chi inizia bene
è a metà dell'opera”. |