Riflessioni di Giorgio Rollo
sul “Tao Te Ching”



Aforisma Quinto

“Non hanno umani affetti cielo e terra:
cani di paglia son per essi gli esseri.
Umani affetti anche il saggio non nutre:
è
 il  popolo, per lui, cane di paglia.”

 

Nella Bhagavadgita, Krisna rivolgendosi ad Arjuna, perplesso se intraprendere il combattimento contro la sua famiglia, gli dice, tra le altre cose, questo: “I savi non piangono né per i morti né per i vivi”. Secondo una concezione Estremo-Orientale, i Saggi, come la Divinità, hanno raggiunto ed hanno un grado tale di atarassia, che li fa spettatori impassibili delle vicende umane.
Anche per il Saggio Taoista, il popolo è considerato un cane di paglia e dunque può essere il bersaglio delle frecce, senza che minimamente il Saggio ne sia coinvolto. Anch'egli, come le sue proprie Divinità, guarda alla materia come “Maya”, o eterna illusione, e non se ne duole: così come noi guardiamo al cinema gli spietati e cruenti atti di guerra senza rattristarci per i protagonisti, perché sappiamo essere ciò solo una finzione.

 

“V'è fra la terra e il cielo come un mantice,
che, mai vuoto, si svuota e non ha tregua:
produce più quanto più resta in moto.
Più se ne parla, meno lo si afferra:

 
molto meglio è il vuoto penetrare”.

 

L'energia increata opera diversamente dall'energia creata. Mentre quest'ultima più produce e più consuma, l'energia increata più ama e più è capace di amore, e secondo Dante che si rifà alla Scolastica Medioevale, l'Amore è fonte dell'Energia Assoluta. Dionigi l'Areopagita, con la sua teologia apofatica o delle negazioni, sembra allinearsi con il Saggio Taoista; dove si scopre, che più si tolgono dal linguaggio gli attributi riferentisi alla Divinità, e più si fa un vuoto attorno alle sue significazioni, vieppiù si entra in una “Nube della non conoscenza”, per citare un libro di un mistico anonimo inglese del XIV secolo.
Così l'Ineffabile non si afferra con le ragioni della mente, bensì con quelle del cuore di pascaliana memoria; e quelle del cuore sono oscure per la mente, brillano di luce increata, perciò non sono visibili con gli occhi carnali, in quanto appartengono ad un altro ordine di Luce- Energia.


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