Riflessioni di Giorgio Rollo sul “Tao Te Ching” |
Aforisma Quinto
“Non hanno umani affetti cielo e terra:
Nella Bhagavadgita, Krisna rivolgendosi ad Arjuna, perplesso se
intraprendere il combattimento contro la sua famiglia, gli dice, tra le
altre cose, questo: “I savi non piangono né per i morti né per i vivi”.
Secondo una concezione Estremo-Orientale, i Saggi, come la Divinità,
hanno raggiunto ed hanno un grado tale di atarassia, che li fa
spettatori impassibili delle vicende umane.
“V'è fra la terra e il cielo come un
mantice,
L'energia increata opera diversamente dall'energia creata.
Mentre quest'ultima più produce e più consuma, l'energia increata più
ama e più è capace di amore, e secondo Dante che si rifà alla Scolastica
Medioevale, l'Amore è fonte dell'Energia Assoluta. Dionigi l'Areopagita,
con la sua teologia apofatica o delle negazioni, sembra allinearsi con
il Saggio Taoista; dove si scopre, che più si tolgono dal linguaggio gli
attributi riferentisi alla Divinità, e più si fa un vuoto attorno alle
sue significazioni, vieppiù si entra in una “Nube della non conoscenza”,
per citare un libro di un mistico anonimo inglese del XIV secolo. |