Riflessioni di Giorgio Rollo sul “Tao Te Ching” Aforisma Ottavo |
“La
suprema bontà somiglia all'acqua:
La bontà non appare, non è luminosa,
ma umile e silenziosa agisce nel nascondimento. “Essa dimora in basso ”,
dice il Saggio Taoista. Non è peregrino ricordare che nell'Antico
Testamento, il re Davide stesso si definisce quale “verme”(Sal.22.7).
Dove c'è ”buona terra” c'è buon raccolto. Così l'essere vicino
alla Via è un modo per trasformarsi in un albero che produce molto. Il
cuore sta nell'intimo, nel profondo di noi stessi, questo significa
avere un buon rapporto con la propria persona. Solo così si è capaci di
penetrare nelle pieghe recondite del proprio cuore. Padroneggiare i
propri sentimenti, senza per questo spadroneggiarli: cosa che avverrebbe
qualora dessimo signoria ed ascolta solo alla mente. Per un buon
equilibrio nella vita affettiva è opportuno che sia mente che cuore
abbiano la loro giusta parte di peso nelle decisioni che la persona deve
prendere. Troppo cuore si cade nel sentimentalismo, troppa mente si cade
nell'aridità. Volta per volta, caso per caso, bisogna analizzare ed
accogliere la situazione, indi prendere la decisione più opportuna.
“Bene è per lui donare umanamente;”
Il condividere le proprie ricchezze materiali e spirituali con
gli altri è un bene secondo il Saggio Taoista, ma è doveroso precisare
che egli aggiunge l'avverbio “umanamente”. Con ciò si sottolinea che
tutto deve essere fatto con moderazione e misura. Perciò non è da tutti
ricercare una perfezione assoluta abbandonando tutto. La storia ci
insegna che lo stesso San Francesco d'Assisi, il quale abbandonò tutto,
non fu seguito dai suoi futuri seguaci se non nominalmente.
Il parlare schiettamente ci ricorda che nel Vangelo Gesù
consiglia di rispondere con un sì o con un no. Le circonlocuzioni ed i
sofismi vengono abbandonati nel parlare del Saggio. E' da precisare però
che lo schietto parlare non è frutto dell'ignoranza bensì della dotta
ignoranza. Bisogna essere passati attraverso il parlare ricercato e
retorico per giungere alla semplicità, che è sempre una conquista finale
di un lungo percorso di apprendistato.
Ciò che crea ordine gerarchico senza cadere nella tirannia è
l'Armonia. Essa è un giusto equilibrio tra le parti sorrette dalla
ragione che crea gerarchia e dal cuore che crea ordine. E' da una
superficiale lettura che si può pensare alla mente come ordinatrice. E'
invece il cuore che, sapendo soppesare il peso di una piuma sa creare
ordine, interiore ed esteriore, perché il cuore è la sede dell'Amore e
dunque della Divina Sophia.
Per agire bene bisogna avere una capacità all'azione. Capacità è
sinonimo di pienezza. E' dalla pienezza interiore che proviene il giusto
agire. La pienezza interiore si ha quando il cuore è saldo. Saldo nei
suoi sentimenti per cui batte armoniosamente e con ritmo costante. Non è
soggetto a sbalzi. Con il cuore fermo si agisce in pienezza di capacità
e dunque di lungimiranza. Perché si ha uno sguardo non soggetto al
mutamento e quindi in grado di abbracciare l'orizzonte circostante.
“e perché non contende non ha biasimo.”
Colui che è prossimo alla Via non cerca il potere cerca l'essere. Il potere è ciò che è legato allo scettro: il comando sugli altri. Secondo i musulmani ciò è fare la “piccola guerra”. Mentre l'essere è di colui che cerca la signoria su se stesso, e dunque fa la “grande guerra”. |