Riflessioni di Giorgio Rollo sul “Tao Te Ching” Aforisma Nono |
“Vaso colmo trabocca: in tempo fermati !”
C'è un divertente racconto zen: “Una tazza di tè” raccolta nelle
“101 storie zen”, che la lettura di questo primo versetto del IX
aforisma mi ha fatto ricordare. Anche in questa storia zen si parla di
una tazza che trabocca, a significare che bisogna liberare la mente
dalle nozioni di erudizione, per far posto alla Luce dello Zen. Così il
saggio Taoista parla di un vaso colmo alla nona sentenza dove
matematicamente si sa che il nove è un multiplo del tre. Ed il tre, come
i suoi multipli, è considerato un numero perfetto.
“Spada affilata sempre, perde il taglio.”
Quando si giunge ad una perfezione terrena bisogna sapere che la
ruggine è pronta a divorare la lama ben affilata. Di perfetto, come si è
solito dire, sulla terra non c'è nulla. Poiché siamo caduti e in eterno
divenire, non possiamo avere stabile dimora in questo mondo. Siamo in
continuo peregrinare, da una perfezione o imperfezione all'altra, solo
chi raggiungerà i Lidi Eterni, avrà un ruolo assegnatoli dalla Somma
Perfezione. E continuerà a perfezionarsi, ma non avrà una base fragile,
com'è il nostro corpo di argilla, bensì punto di appoggio sarà l'Energia
Increata.
“Casa con ori e giade è incustodibile.”
Il Saggio Taoista definisce “casa” (e non “palazzo”) con ori e
giade come incustodibile. Da questa constatazione si evince che
difficilmente una persona comune sarà in grado di mettere insieme una
grande quantità di ricchezze, senza suscitare l'invidia dei suoi simili.
Questo perché essa, in una società feudale, non investita di una
autorità, alcune volte sarà ricorsa a mezzi disonesti per creare questo
suo ingente patrimonio. E come tale non ha un carisma morale così forte
da frenare le mire dei delinquenti, che si sentono legittimati a rubare
in casa di chi precedentemente con l'inganno e la frode si è arricchito.
“Chi vanta onori e averi in male incorre”.
Anche in questo caso bisogna fare una considerazione analoga
alla precedente. Gli onori si ricevono non si vantano. Chi si comporta
in tal guisa è un fanfarone uno che non sa stare al suo posto. Poiché
sinonimo di grandezza è compiuta umiltà. Chi sparge in giro il proprio
onore non è persona a cui socialmente lo si tributa. Una persona
favorita di un qualche piccolo omaggio da un individuo detenente
l'autorità vuole comunicarlo alla sua cerchia, che diversamente non se
ne sarebbe accorta, questo modo di comportarsi suscita invidia,
maldicenza e canzonatura.
“Ad opera compiuta retrocedere.”
Come la luna fa il suo corso, con le
sue diverse fasi e quando ha raggiunto la pienezza retrocede per
riprendere il nuovo ciclo. Così l'uomo dopo aver ultimato un lavoro,
deve ritornare alla situazione di partenza, con lo spirito di chi non ha
compiuto nulla. La presunzione e l'orgoglio sono sempre in agguato e
quando l'individuo inizia a vantarsi di quanto realizzato, quello è il
momento della superbia.
Ciò è contrario per
antonomasia all'umile e costante operare.
“questo è il cammino della Via del cielo”.
Essere umile, dalla radice latina “humus” che vuol dire terra, è
il miglior modo per avvicinarsi al cielo. Se consideriamo il Creato e
l'immensità dello spazio interstellare che ci circonda ci prendono le
vertigini poiché ci sentiamo immersi in una condizione di Infinito. E'
sciocco per non dire stolto presumere di sé. Eppure l'uomo ignorando la
Realtà che lo circonda si è creato una realtà fittizia nella quale
agisce, e dove si crede signore. Perduto ogni legame di conoscenza con
il cielo e con la terra, egli vive di illusione. Come ci vuol dimostrare
il Saggio Taoista il nove è il compimento, ma allo stesso tempo può
essere fonte di illusione e dunque di caduta.
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