Riflessioni sul Vangelo di Giovanni “In principio era il Verbo” Tutto il Vangelo di Giovanni è improntato
sul suono delle parole di Gesù che lo rendono vivo come se fosse
ascoltato oggi. “Il Verbo era presso Dio
e Dio
era il Verbo” “Tutto per mezzo di Lui fu fatto e senza di Lui non fu fatto assolutamente nulla di ciò che è stato fatto Gesù Cristo, Verbo incarnato, fattosi
Uomo, fa sentire la sua voce umana, che è voce di salvazione: “Non sono
venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo”. “In lui era la vita e la vita era la luce
degli uomini” Luce e vita sono due verità teologiche fondamentali. La
vita è prospettata non in senso biologico, ma in senso assoluto. Luce e
vita esprimono la pienezza dell’esistenza, nell’unione e nell’amore fra
gli uomini, Di qui il messaggio evangelico di Gesù agli apostoli: “un
comandamento nuovo vi do, che vi amiate gli uni gli altri come io ho
amato voi. Da questo riconosceranno tutti che siete miei discepoli, se
avete amore gli uni per gli altri”. Con la parola, logos, Gesù è creatore di
vita nel senso più profondo: creatore di vita salvifica. Provando a
percepire il suono della voce di Gesù nei vari “segni” che ha
manifestato durante la sua vicenda terrena, si può distinguere il
timbro, ogni volta differente, che rende straordinario ogni suo
messaggio. Nel fermare gli assalitori dell’adultera intenzionati a
lapidarla, la voce che ha usato
dicendo “chi è senza
peccato scagli la prima pietra” sarà stata sottile e penetrante, come il
vento fra le rocce che le spacca e le sgretola. Nel chiamare Lazzaro,
sepolto nella grotta chiusa da un masso, la voce avrà avuto l’effetto di
un tuono per il timbro acuto e sonante simile a vento impetuoso che
scuote e rianima. Sembra invece di udire un suono aspro e veemente nel
momento in cui con furore e sdegno scompigliava i banchi dei
cambiavalute. Così, scarno ma fermo e sconcertante doveva apparire il
suono della sua voce davanti a Pilato. Ogni cambiamento di voce contribuiva a
incidere nel vivo sulla coscienza di chi lo ascoltava. La parola è suono ,vibrazione, esprime
esattamente ciò che germina e si produce nell’intimo. Nella storia
dell’umanità, le vibrazioni dell’anima si sono presentate all’esterno,
dapprima sotto forma di canto, poi di poesia (all’inizio probabilmente
cantata) e infine come parola “parlata”. Nell’esprimere il desiderio di
far accadere qualcosa, la parola ha rivelato il suo fondamento creativo,
la facoltà di creare le circostanze. La parola può salvare. La parola può
uccidere La parola può trasformare, redimere,
unire. La parola può provocare, dividere, sconvolgere. Bene-dire Male-dire Ogni parola ha il
suo effetto, che si ripercuote inevitabilmente anche su chi l’ha
pronunciata. |