Lettera di risposta al gruppo sul tema “La Famiglia” 09/12/06
1) Cara Luciana, poiche` ci
chiami in causa, criticando (senza proporre alternative) quella che era
solo una possibile soluzione pratica del problema della famiglia oggi in
Italia e dicendo che le istituzioni sociali vivono in
disordine, ti rispondiamo che le istituzioni le facciamo noi
con i nostri pensieri, i nostri sentimenti e le nostre azioni ed ognuno
ha, per la legge del karma, le istituzioni che si merita, come ha
la famiglia che si merita.
2) Cari Maurizio e Paola, da
quello che avete scritto si deduce che dovremmo accettare letteralmente
la frase della storia zen intitolata “Tutto e` il migliore”, ma allora
possiamo anche smettere di Ricercare: accettiamo tutto quello che ci
viene supinamente, tanto il disegno (che non vediamo) e`
meraviglioso…Noi invece vogliamo tener conto di quel vecchio
proverbio che dice: “Aiutati, che Dio t’aiuta” e di quell’altro che dice
“Chi e` causa del suo mal pianga se stesso”. Proverbi che ammettono il
libero arbitrio e la possibilita` dell’individuo di autodeterminarsi,
almeno in una certa percentuale.
3) Cara Anna, abbiamo
apprezzato il ritratto vivace e pittorico della tua famiglia di
provenienza ed anche il tuo pensiero sulle famiglie “allargate” di oggi,
ma quello che ci lascia ‘perplessi’ e` la tua perplessita` nello
scoprire profondita`, autoesame e competenza in tanti campi nei
giovani di oggi. Avevamo come tema la crisi della famiglia, non avevamo
detto che i giovani erano diventati stupidi. E` passato mezzo secolo
da quella che e` stata la nostra adolescenza, per la verita` non eravamo
stupidi neanche noi, ma loro, che hanno avuto le tv, i computers e i
telefonini, e tante liberta` individuali, sessuali e sociali, e i
motorini a 14 anni e i viaggi all’estero con la scuola, cioe` quello che
noi non ci sognavamo nemmeno, per le esperienze acquisite nei vari campi
relativi a questi ‘mezzi moderni’, sono senz’altro piu’ ‘vecchi’ di
quanto lo eravamo noi alla loro eta`. Questo non significa che la
famiglia non sia in crisi, anzi. E il problema non e` solo ‘come’ sono i
giovani oggi, ma ‘come’ saranno i giovani domani se i giovani d’oggi,
tutti presi dai loro egoismi materialistici, (avendo dimenticato la
spiritualita` per colpa dei genitori, degli insegnanti delle compagnie,
delle tv, dei films ecc.), non creano piu`coscientemente famiglie ‘sane’,
quelle cioe` in cui Dio e` invitato nel rapporto tra gli sposi per avere
figli equilibrati e sereni. La natalita` in Europa e` bassissima e noi
in Italia siamo al penultimo posto: niente figli = niente futuro.
Volevamo sapere se qualcuno qui al CIS aveva da proporre ‘qualcosa’ di
pratico per preservare la nostra civilta` occidentale dal soccombere ad
altre civilta`…il che comporterebbe per i nostri nipoti un
possibilissimo ritorno al medievo: schiavitu` per la donna, religione di
stato, nessuna liberta` di pensiero e di azione. Grazie Franca
Storielle rabbiniche: 1)Durante una giornata estiva soffocante, un uomo anziano si reco` in una cantina fresca in cerca di sollievo. Nell’entrarvi, rimase accecato dal buio. “Non si preoccupi - disse un altro uomo che stava nella cantina - e` naturale che quando si passa dalla luce al buio non si sia in grado di vedere. In breve tempo, pero`, i suoi occhi si abitueranno e non le sembrera` piu` di essere al buio”. “Caro amico - rispose l’anziano preparandosi a uscire - esattamente di questo mi preoccupo. Il buio e` buio e il pericolo sta nel convincersi che sia come la luce”. 2) Uno studente era seduto in giardino col nonno: “A scuola ho raggiunto risultati eccellenti, eppure mi sento infelice” Il nonno, usando un sasso e un ramoscello, traccio` un cerchio perfetto con la pietra al centro.“Quando hai un centro fisso e stabile - disse il nonno – allora il tuo cerchio sara` perfetto. Se invece il centro si muove in continuazione, non riuscirai mai a tracciarne uno. Oggi molte persone riescono ad avere delle carriere di successo, ma non riescono mai a trovare un centro spirituale intorno al quale le attivita` della loro vita possano gravitare. Soprattutto in questi tempi turbolenti si ha bisogno di un centro stabile. Figlio mio, quando avrai stabilito il tuo centro e questo ti sara` chiaro, tutto il resto seguira`”.(v. Mt. 6, 33) |