Genesi 12
"Il Signore disse ad Abram".
Nel primo capitolo di Genesi leggiamo al versetto 3: "Dio disse: "sia la
luce!" E la luce fu. Nei versetti seguenti "Dio disse" tante altre
volte, e tante altre cose furono create. In Principio Adonai non poteva
che dire a Se stesso, ma quel suo Verbo, una volta creata la luce,
caratterizzava le cose con particolari vibrazioni, come se dalla stessa
Luce riuscisse a trarre quel che gli occorreva con una parola
particolare. Quando il Signore dice ad Abram, non fa altro che
parlare a Se stesso nel suo prediletto. Cioè a dire, dal momento che
Egli aveva creato l'uomo a sua immagine e somiglianza e gli aveva
soffiato dentro il Suo alito di Vita, aveva posto all'interno di Adamo
Se stesso. Quindi, quando parla ad Abram, questi lo può sentire solo se
ha preso contatto con il suo Dio interiore, perché è solo tramite tale
Spirito che Abram puo sentire la voce dell'Assoluto. Ma a quale orecchio
parla la Voce di Adonai? Come fa l'uomo a capire che quella voce è
quella di Dio e non qualche altra cosa? Non è possibile che Freud abbia
ragione e che tutti coloro che sentono voci siano solo dei poveri malati
mentali? Dal nostro punto di vista, Abram è il classico ricercatore
pervenuto al silenzio, dopo anni ed anni di pulizia interiore. Egli ha
buttato fuori tutta l'ignoranza, ha liquefatto l'ego alla luce della
Coscienza, e quando più nulla è rimasto dell'illusorio ego, si è reso
conto di essere una goccia di un vasto mare. Allora e solo allora
l'orecchio del cuore comincia a sentire i comandi dell'Eterno(perché
quando Dio dice comanda), ed il ricercatore non è più padrone (!)
di se stesso come credeva illusoriamente di essere. "Vattene dal tuo
paese, dalla tua patria,e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io
ti indicherò". Quando il ricercatore ha distrutto la propria ignoranza,
il proprio ego, abbandona il terreno dell'ignoranza. A pensieri
orizzontali subentrano pensieri verticali. Il signore della casa in cui
abitava era un falso padre, ed abbandonerà pure lui, per andare là dove
la corrente della Vita lo spinge. Egli diventato perfetto taoista, segue
il fluire del Tao, si abbandona ad esso, ed ogni evento, ogni fatto,
ogni azione, saranno dettati da una sorta di buon senso, cosa rarissima
in questo mondo. Una persona così diventerà maestro di saggezza, ed i
suoi insegnamenti raggiungeranno moltissime persone ("Farò di te un
grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una
benedizione"). Cioè, colui al quale Dio ha parlato (Dio disse a…),
diventa una bene-dizione, vale a dire amplificatore della parola divina,
specchio della Sua infinita bontà. Ed è proprio per questo che "Benedirò
coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò": lo
specchio non può che riflettere quanto lo colpisce: se il prossimo manda
benedizioni, benedizioni gli ritorneranno; se scaglia maledizioni,
maledizioni verranno riflesse e rinviate. Lo specchio non può trattenere
nulla.
|