Berèsit "In Principio", Introduzione "Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore vostro Dio ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso; perché tu tema il Signore tuo Dio osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio di tuo figlio, tutte le leggi e tutti i comandamanti che io ti do e così sia lunga la tua vita. Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica; perché tu sia felice e cresciate molto di numero nel paese dove scorre il latte e il miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto. "Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le tue forze. Questi precetti che oggi ti do, ti siano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte" (Deuteronomio VI, 1-9 , La Sacra Bibbia - CEI) Abbiamo voluto cominciare con lo Shemà Israel perché riteniamo che esso sia il succo, il nettare di tutta la Torah, la legge, il pentateuco, ovvero i primi cinque libri della Bibbia attribuiti a Mosé dalla tradizione ebraica. In esso è proclamata l'unicità di Dio ed è comandata l'unicità d'intenti all'uomo che voglia "contattarLO" . La ricerca deve essere mossa da una grandissima febbre, da un fuoco interiore che deve ardere continuamente di giorno e di notte. Il cuore, la mente e il corpo devono farsi cero attorno allo stoppino dell'amore per questo Adonai, questo Signore di tutte le cose, questo Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe-Israele. La nostra ignoranza, e per tale intendo la corazza che l'ego è riuscito a cucirci addosso nel corso di una vita votata al solo soddisfacimento dei bisogni materiali, come una cappa di nero piombo, impedisce ai raggi dello Spirito Divino, alla divina Shekinà, di raggiungerci. Brancoliamo nel buio e scorriamo come un fiume che, anziché scorrere nel suo letto per raggiungere il mare, segue i capricci di un terreno, che abbassando i suoi argini lo lascia disperdere in mille rigagnoli che mai raggiungeranno la meta, perché privi di forza, di motivazione, di volontà. La nostra vera natura ci è sconosciuta perché non riusciamo più a vivere la vita come un evento sacro. Non riusciamo più a concepire che Una Vita si fa uomo per avere il privilegio di essere manifesta. Ci siamo assuefatti all'idea che questo corpo e questa mente egoica sono il centro del mondo. Essi saranno tali solo quando verranno accesi dallo Spirito di Verità. Quando si renderanno conto che non loro vivono, ma la Vita vive in loro. Mentre sto scrivendo mi rendo perfettamente conto di questa mia ignoranza. Capisco come il lavoro vero e proprio su Genesi sia iniziato. Mi sono reso conto ormai da tempo come, volendo scavarmi attraverso un testo sacro, offro alla mia anima l'opportunità di contattare questo Spirito di Verità che, unico, può far germogliare quel seme divino che è in me. Di questo sono convinto: quello che ogni componente del gruppo di studio riuscirà a dire, sarà farina di Verità solo se lo farà sentire più vivo e più vero, se apporterà dei cambiamenti radicali nella propria vita, se lo renderà più umile e più caritatevole, più compassionevole. La stessa Voce parla mille linguaggi: c'è chi intende 10, chi 100, chi 1000. L'importante è tendere l'orecchio del cuore e ascoltare in maniera vigile e non medianica. La mente deve essere calma ma sveglia, come un gatto rilassato su un pavimento, al minimo 'rumore' deve saltare su e 'afferrare'. Perché Genesi? Perché ci riporta al primo principio e ci rispedisce nudi e veri a quel magico istante in cui, dal non essere siamo passati all'essere; perché attraverso una mitica cosmogonia ci dà i parametri corretti per ogni nostro atto "creativo" su questa terra; perché è ricco di quegli archetipi comuni a tutta l'umanità, che con regolare ciclicità si ripresentano in ogni individuo e in ogni collettività per ammaestrarli, per provarli, per saggiarli; perché è un testo ispirato su cui hanno studiato milioni di uomini in cerca di Dio; perché é testo sacro del popolo Ebraico, del popolo Cristiano e del popolo Islamico; perché è ispiratore; perché è vecchio e saggio; perché è vivo; perché trasuda di Saggezza; perché tempio del Divino; perché scritto col Fuoco e può accendere chiunque, anche un ateo. Non ci credete? Ed io vi racconto questa. Il figlio della portinaia dell'edificio in cui abitavo giù in Sicilia, V.S., era un poco di buono (forse a causa di cattive amicizie) che di tanto in tanto scippava per la strada qualche poveraccia. Un giorno, dopo la morte del padre, percorreva uno dei tanti viali del cimitero di Catania. Improvvisamente, su una tomba vide un libro. Si avvicinò, lo prese in mano e ne lesse il titolo "La Sacra Bibbia". Era ateo, non credeva in niente e non aveva mai preso in mano un libro del genere. Ebbene, nel momento in cui lo aprì, gli si "accese" fra le mani: "era un fuoco - mi raccontava ancora in preda ad esaltazione mistica - che non bruciava, ma che mi ha scosso, svegliato e cambiato all'istante. Da quel giorno dipingo quadri con soggetti bibblici e dietro ad ognuno di essi scrivo la frase che mi ha ispirato il dipinto". In effetti, un giorno, mentre passeggiavo lungo il viale XX Settembre notai alcuni quadri ad olio poggiati al muro di un edificio. Ne fui attratto (a quel tempo la mia ricerca mi riempiva di entusiasmo e di curiosità) e mi avvicinai :" le piacciono? - mi disse una voce che conoscevo - vuol comprarne qualcuno? " Era V.S., che subito dopo mi raccontò la sua esperienza mistica. Tecnicamente non erano un gran che, ma erano belli dentro. Gli dissi che sarei passato da casa sua e che intanto mi mettesse da parte due tre quadri di quelli che mi avevano attratto. La sua vita è cambiata. S'è messo la testa a posto, ha cominciato a lavorare con regolarità, a dipingere scene bibbliche, e soprattutto a commentare brani dell'antico e del nuovo testamento. "Non sono una persona istruita - mi confidò - ma so di comprenderli, e di doverli spiegare ai miei figli e alle persone che mi stanno vicino. Ecco perché Genesi, perché alcuni di quei quadri illustravano il Fiat Lux (un Dio tutto luce in siluette che emanava Luce da tutto se stesso e che dalla mano protesa scagliava i raggi per formare i mondi) e la creazione dell'uomo. Ma Genesi anche perché il bambino che è in me ama di tanto in tanto "uscire allo scoperto" per esplorare i terreni su cui pascola l'anima mia. Ma forse un altro testo, alla fin fine, sarebbe stato lo stesso. Per me commentare un testo sacro, farsi inondare dai suoi contenuti, dalle sue essenze, dai suoi sensi, vuol dire riuscire a sciogliersi in preghiera. Ogni parola deve servire per mantenere acceso il fuoco. Ogni parola deve farmi innamorare del Dio dei Patriarchi, del Dio di Mosé, del mio Dio. Ne sento la lontananza, e le poche esperienza che la vita mi ha regalato nel corso della ricerca sono poca cosa, e soprattutto sono venute e andate. Anche se mi hanno segnato e trasformato, non mi bastano. E poi, le mie imperfezioni sono talmente tante, che Genesi riuscirà pure a lavarmi per benino. Ma conto anche sulla saponata che gli altri componenti del gruppo produrranno nel corso dello studio. Possa ognuno di noi crescere in Saggezza, Amore, Umiltà, Carità. Ed ora l'invocazione allo Spirito Santo: "Vieni Santo Spirito, manda a noi dal Cielo un raggio della tua Luce. Vieni Padre dei poveri, vieni datore dei doni, vieni Luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica riposo, nella calura riparo, nel pianto conforto. Oh luce beatissima invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli, senza la tua forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò ch'è sordido, bagna ciò ch'è arido, sana ciò che sanguina, piega ciò ch'è rigido, scalda ciò ch'è gelido, drizza ciò ch'è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni: dona virtù e premio, dona morte santa, dona eterna gioia. Amen" .
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