Genesi 17
"Quando Abram ebbe novantanove
anni, il Signore gli apparve e gli disse:…"
Come può essere spiegata tale apparizione? Come può l'Infinito farsi
finito e mostrarsi? Come può Abram "vedere" Dio?
Il nostro patriarca è vecchio. Il suo corpo gli diventa sempre più
estraneo. Ormai ha la certezza: egli non è quell'ammasso di carne e di
ossa, ma l'Amore, la Vita che tiene unite tutte le sue parti.
E' questo il momento particolare che precede di poco la nascita del
Figlio, e allo stesso tempo (paradosso dei paradossi) quella del Padre.
Abram sta per rispondere alla domanda fondamentale "Chi sono io?" , e
l'istante prima della risposta gli appare il Divino: la sua ignoranza è
sparita, e la Verità si manifesta in tutta la sua potente semplicità. E'
qualcosa che non si può descrivere, perché nessun testimone è rimasto:
non c'è più dualità fra il patriarca e Dio, vi è solo l'Assoluto. L'Immanifesto
diventando ciò che era sempre stato - il Tutto - inghiotte l'occhio di
Abram e appare. Le stanche e vecchie membra si piegano, si slogano, e
tutto il corpo è costretto ad abbandonarsi alla terra: è la morte in
vita. Solo Dio è sempre stato. Ogni illusione è spenta, è vinta. Ma
allora, Egli appare a chi? Appare a Se Stesso: la parete che divideva
Abram da Lui è stata abbattuta,e laddove vi erano due punti nello spazio
vuoto, è nata una retta, che danzando ha dato vita ad un piano, e poi ad
un solido, e poi…Ma da un altro punto di vista i due punti si sono
riuniti ed hanno provocato l'apparizione di un lampo che improvvisamente
ha squarciato le tenebre: Abram non è più, e il suo ego è sparito nel
nulla da cui era venuto; la più profonda delle notti avvolge il silenzio
che ne è nato, ma ecco che si produce uno strappo nella tensione delle
tenebre, e la luce, apparendo, sconfigge il buio.. Ogni atomo del corpo
di Abram, rispondendo al richiamo di una nuova musica, inizia una danza
insolita: l'apparizione s'è fatta carne, e quel corpo non può più essere
come prima, perché canta nuove canzoni. Dio ha un nuovo alleato ed una
"discendenza": presto nascerà Isacco. Ma intanto va stipulato un patto
che sancisca questa alleanza. Abram, per assicurare la "discendenza" al
Signore, dovrà prima cambiare nome in Abramo (la 'o' finale è sia
simbolo dell'Assoluto da lui 'visto e sentito' in tutto il suo essere,
sia simbolo dello stupore provato nel vederLo e sentirLo) e poi
circoncidere se stesso e tutti i maschi della sua famiglia, affinché
tale incontro venga perpetuato di generazione in generazione: per il
solo fatto di essere circonciso, ogni figlio d'Abramo sarà discendenza
del Divino. Tale circoncisione dovrà avvenire l'ottavo giorno dopo la
nascita, perché il neonato, prima di incontrare il Divino, dovrà
assaporare l'amarezza e l'illusorietà delle prime otto note della
propria ottava d'esistenza, della propria vita.
Con la Domenica chiederà inutilmente più luce di quanto possa contenerne
(Sole);
Attraverso il Lunedì berrà al calice della mutevolezza del mondo delle
forme (Luna);
Col Martedì conoscerà i fuochi fatui del falso divenire (Marte);
Col Mercoledì assisterà alle truffe e all'arte illusionistica dell'ego
(Mercurio);
Nel Giovedì vedrà i limiti della giustizia umana (Giove);
Dal Venerdì apprenderà la falsa perpetuità della Fenice dei desideri
(Venere);
Dal Sabato, infine, intuirà la fine di ogni bellezza e di ogni nascita
(Saturno).
Con la circoncisione, ogni figlio d' Abramo, entrerà nell'ottava giusta
della vita,e solo così potrà essere "discendenza" di Dio.
Grazie Nat |